Autore: Adrea Rasponi
Basta conoscere un po’ la sua storia per rimanere affascinati: L’ideatore della corsa fu Artidoro Berti (olimpionico nella maratona di Helsinki del 1952). Nel 1968 decise di andare da solo di corsa partendo da Pistoia fino all’Abetone; in piazza alle Piramidi c’era ad aspettarlo il grandissimo Zeno Colò. Così nasce la Pistoia-Abetone, una corsa che mi ha sempre attirato. E’ da tanti anni che ci giravo intorno, la guardavo da lontano ma senza osare avvicinarmi, mi spaventava la distanza, l’altimetria e la frase che ti appare sullo schermo del PC quando ti colleghi al sito: “Un percorso micidiale, più lunga di una maratona, più dura di una 100Km”.
Quest’anno, io e mia moglie Sabrina, reduci da 15 giorni di ferie dove ci siamo riposati molto e corso poco, ma ad una settimana della partenza ci siamo lanciati e ci siamo iscritti. Per una coppia come noi, con tre figli piccoli, solitamente dobbiamo fare a turni per correre (uno corre e l’altro tiene i bimbi): l’organizzazione per riuscire a partecipare a una gara del genere è molto impegnativa. Il Sabato siamo partiti per Montecreto, lì abbiamo dormito e lasciato i bimbi tranquilli a letto a casa con i nonni, sempre molto disponibili. Domenica sveglia alle 3.15, colazione abbondante e alle 4.00 partenza per l’Abetone, parcheggiata l’auto e scaricate le borse ci siamo messi ad aspettare il bus. Nell’attesa abbiamo posato lo sguardo su gli altri podisti, barba lunga, visi affilati, sguardi un po’ assenti di chi è abituato a correre per ore e ore in solitaria, li sentivamo parlare fra loro di ultra maratone, corse di 100Km, trail su e giù per i monti di mezza Europa, ecc. ecc… Noi abituati alle gare /camminate modenesi o reggiane dove ci si conosce tutti, ci siamo guardati e senza parlare abbiamo pensato: “Cosa ci facciamo qui?!” Alle ore 5.00 è arrivato il bus dell’organizzazione, ci ha portato a Pistoia, non vi dico la sofferenza per chi come me soffre il mal d’auto: 1h15’ di viaggio “tutto una curva”, sono arrivato alla partenza provato con lo stomaco sotto sopra, non sono riuscito a mangiare nulla prima della partenza, ero veramente preoccupato di non farcela! Per fortuna ho al mio fianco la Sabri, “Dai Andrea adesso passa!”. Bellissima la piazza di Pistoia dove abbiamo sbrigato le operazioni di partenza, ritiro pettorali, pacco gara, consegna borse, tutto organizzato benissimo e con molta professionalità. Alle 7.30 puntuali finalmente la partenza. Il ritmo è tranquillo, spaventati da ciò che ci aspettava, i primi 4 km in uscita dalla città sono in falsopiano, è mattina presto ma fa già un gran caldo. Dal 5°km si comincia fare sul serio, inizia la salita delle Piastre, “questa è salita vera!”, in molti ci superano, ci guardiamo, ma basta un colpo d’occhio. “Ma vanno tutti così forte?” Non ci facciamo prendere la mano, guardiamo da un’altra parte e li lasciamo andare, “tranquilli siamo all’inizio!” Le mie sensazioni non sono buone, ho ancora lo stomaco sotto sopra dal viaggio, per fortuna che la Sabrina è sempre al mio fianco: “Coraggio Andrea!”. Finalmente al 15° Km si scollina, ora per altri 18 km la strada è tutto un su e giù con tratti di discesa ripida, “calma è ancora lunga!” E’ fondamentale correre rilassati e alimentarsi bene, ed è quello che facciamo. Il clima è euforico, si capisce che è un avvenimento atteso da una anno, c’è moltissima gente lungo il percorso che applaude e ti incoraggia. Si corre anche per un bellissimo tratto in sterrato ombreggiato, segue una ripida discesa e finalmente al 33° Km il paese La Lima: “E’ qui che inizia la gara!”, mancano solo …. 17 km tutti in salita (pendenza media 6% con punte al 12%), il caldo è soffocante, ci incoraggiamo a vicenda, “dai che ce la facciamo!” è dura e non saltiamo un ristoro, tutti ben forniti anche di Coca Cola e ne beviamo parecchia. Finalmente arriva il paese di Pianosinatico, il pezzo più impegnativo. Vedo le curve in alto che sembrano toccare il celo, “dobbiamo arrivare fin là, ma quando finisce!” . Teniamo duro, finalmente arriva il tornante che aspettavo, per un appassionato ciclista come me è un momento atteso, alzo lo sguardo e vedo attaccata al muro di sassi una targa ricordo. Nel 1940 durante la tappa del giro d’Italia, Firenze – Modena, uno sconosciuto Fausto Coppi, iniziò sotto al diluvio un'incredibile fuga, conquistò la sua prima maglia rosa che difese sino a Milano, risultando così il più giovane vincitore del Giro, a soli vent'anni. Per un attimo mi estraneo dalla corsa e penso che in questo preciso punto, Fausto Coppi ha dato inizio alla sua incredibile carriera (un uomo solo al comando) che lo porterà a essere ricordato per sempre come il Campionissimo. Iniziamo a essere stanchi, le gambe cominciano a fare male, ci incoraggiamo a vicenda, “Dai Sabri, sei una roccia!”, contiamo i km che mancano, il ritmo è blando ma corriamo, siamo tra i pochi a farlo e recuperiamo molte posizioni, questo ci dà morale, “Coraggio Sabri ormai è fatta!”. So che al 46° km la salita spiana un poco, ci sproniamo a vicenda cercando di aumentare il ritmo, ma le gambe non rispondono! Allora ci rilassiamo e ci godiamo questi ultimi km correndo tranquilli, non importa il tempo, non importa la posizione, la piazza delle Piramidi è vicina, tagliamo il traguardo insieme mano nella mano. E’ finita, ce l’abbiamo fatta, “Grazie Sabri”. Alla fine abbiamo chiuso con il tempo di 5h30’, considerando l’improvvisazione è un buon piazzamento. Sabrina è arrivata 13° (premiata con un prosciutto) e 4° al campionato italiano di categoria, io 92° (premiato con un salame), siamo stanchi, ma contenti. Per la cronaca i vincitori sono Dmitry Tsyganov che ha fatto segnare il tempo di 3h31'26'' e tra le donne Monica Carlin in 4h00'35'. E’ una gara molto sentita in Toscana, molto meno in Emilia, ma per chi ama mettersi alla prova, la Pistoia – Abetone è un appuntamento irrinunciabile. Per il 4° anno consecutivo batte il record di partecipanti (iscritti 1700 in totale di cui più di 800 con arrivo all’Abetone), organizzazione ottima, ristori forniti di tutto sparsi per tutto il percorso (ogni 4 Km), intervallati da spugnaggi e doccette rinfrescanti messi a disposizione degli atleti spontaneamente, anche dalle abitazioni private che si incontrano lungo il percorso. Tutte le persone che incontri sono sempre molto gentili e disponibili e per nulla infastiditi dalla corsa che per ore e ore gli passa sotto casa. Complimenti agli organizzatori! Gestire una corsa così di 50Km in linea non è facile.